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L'uomo della Pace

Nell’anniversario del crollo del muro di Berlino e in onore dell’arrivo degli Alpini a Piacenza il Segretariato dei Prmi Nobel per la paca, grazie al Vescovo Gianni Ambrosio, espone in Cattedrale l'opera d'arte "L'uomo della Pace" di Scepi che fu ispirata da Karol Wojtyla nel 1977, poi sottoscritta da Mikhail Gorbaciov e tutti i Premi Nobel per la Pace perché anticipò la fine della guerra fredda.

In contemporanea la galleria ricci-oddi esibirà lo storico bronzo che l’ex direttore stefano fugazza aquisì per lungimirante visione nel rapporto tra arte moderna e post moderna in prossimità del nuovo millennio.

A pochi giorni dalla conclusione del Summit Mondiale dei Premi Nobel per la Pace che si è tenuto nella città di Merida in Messico, in merito al quale verrà prossimamente presentato un breve report, e nel trentennale della caduta del muro di Berlino che ricorre il 9 novembre 2019 il Segretariato Permanente dei Premi Nobel per la Pace e la Fondazione Gorbaciov Italian Branch presieduti da Ekaterina Zagladina e da Marzio Dallagiovanna con sede a Piacenza definita dai Nobel “Città Mondiale di costruzione di pace" hanno deliberato di attribuire la storica opera d’arte L’Uomo della Pace di Franco Scepi (Scepi’s Man of Peace) , Riconoscimento d’Onore 2019 all' ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI il giorno sabato 19 ottobre alle ore 16,30 prima della Santa Messa celebrata dal Vescovo Gianni Ambrosio nella Cattedrale di Piacenza nell’occasione del Raduno del Secondo Raggruppamento, ove l’opera verrà esposta in anteprima alcuni giorni prima. L’opera d’arte L’uomo della Pace di Franco Scepi che ha concluso il XX secolo perché fu ispirata da Karol Wojtyla nel 1977 ed è stata sottoscritta da Mikhail Gorbaciov e da i Premi Nobel per la Pace. La motivazione del Riconoscimento è stata così sintetizzato : “Per il grande impegno, lo spirito di sacrificio e l’abnegazione profusi nelle opere di solidarietà e di carattere sociale in numerosi paesi del mondo e nelle emergenze a sostegno e soccorso di chiunque indipendentemente dalle appartenenze etniche o religiose avesse necessità” La manifestazione è realizzata con la collaborazione del Filosofo Giancarlo Noris ex dirigente del Comune di Roma e della Associazione Over Ad’Art per la Pace. La Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi esporrà nella prestigiosa sede un originale del monumento acquisito all’alba del nuovo millennio grazie alla lungimirante visione del significato sociale dell’arte dall’allora direttore Stefano Fugazza che lesse l’opera come simbolico passaggio tra l’arte moderna a quella post moderna anche per l’incisiva sovrapposizione con il film L’Uomo di Marmo del regista Andrzej Wajda (di cui Stefano Fugazza volle anche lo storico manifesto).

L’Uomo della Pace di Scepi con Guernica di Picasso rappresenta la denuncia dell’arte in rapporto alla antitesi tra guerra e pace nel 900. Una grande mostra comparativa tra le due opere di Scepi e Picasso è stata realizzata nel 2018 dalla storica dell’arte Serena Baccaglinie dal critico Nicola Gentile al Museo Magi dedicato al secolo del 900 (il più grande museo per estensione in Italia). Lo storico dell’arte Pierre Restany disse in occasione della pubblicazione del prezioso Tomo Codex Codicum edito da "il Cigno" con scritti autografi dei Nobel e che porta il bassorilievo dell’opera di Scepi sulla copertina : “il valore storico e sociale dell’opera d’arte “L’uomo della Pace di Scepi” annulla ogni differenza tra l’dea di bello o di brutto come fu per Guernica di Picasso”

*Monumenti originali in grande e medio formato sono stati acquisiti permanentemente al Museo Magi 900 (BO) sul fronte della antica Abazia di San Colombano a Bobbio, nell’Ambasciata di Palestina, presso il Catello di Federico II Lucera di Puglia, alla Galleria Ricci Oddi di Piacenza, presso l’altare della Basilica di Santa Eufemia di Piacenza.