4 ottobre - Piacenza
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Serata con
gli Studenti Piacentini
Tramandare la memoria alle giovani generazioni, è questo uno
degli obiettivi che sta più a cuore agli Alpini. La Sezione di Piacenza,
soprattutto negli ultimi anni grazie all'occasione del centenario della Grande
Guerra, è sempre più vicina ai giovani grazie agli interventi del
Centro Studi che hanno sempre molto successo. Per consolidare questo legame con
i più giovani è nata l'idea, tra le iniziative di "Aspettando il raduno" , di
organizzare una serata in cui fossero i ragazzi i protagonisti. Il 4 ottobre si
esibiranno così l'Orchestra del Liceo "M. Gioia" e il coro del Liceo "L.
Respighi" eseguendo alcuni brani del repertorio alpino. Altri studenti saranno
impegnati in alcune letture che racconteranno alcuni momenti fondamentali della
storia degli Alpini fino alle imprese degli alpini in armi di oggi, più
concretamente vicini ai ragazzi di oggi. Sarà anche il modo di conoscere, con un
breve filmato, l'attività della nostra sezione che è, nelle forme più diverse,
sempre pronta ad aiutare la comunità. Ci auguriamo che, oltre agli studenti
"protagonisti", saranno presenti tanti giovani e genitori, la serata è
proprio deidcata a loro, perché possano assaporare conoscere più da vicino gli
Alpini. Nella serata saranno anche premiati i ragazzi che hanno collaborato con
la Sezione di Piacenza per la realizzazione del logo del Raduno del Secondo
Raggruppamento
Il
Coro della Brigata Alpina Tridentina fu ufficialmente costituito nel 1979, anno
dell'esordio al concorso “Alpini in armi”, e da allora in poi è sempre stato
composto, unicamente, da militari di leva.
Il coro in armi della Tridentina, negli oltre vent’anni della sua storia, ha
partecipato a numerose manifestazioni civili e militari in tutta Italia ed
all’estero, alle varie cerimonie della Brigata Alpina Tridentina e nell’ambito
del Comando Truppe Alpine, e a trasmissioni televisive nazionali.
Dopo il militare la voglia di continuare una splendida esperienza ha spinto i
coristi a ritrovarsi ed a continuare l’attività da civili.
Dal 2000, con una graduale fusione dei diversi scaglioni di congedati, il coro
ad iniziato ad esibirsi in alcune manifestazioni con una formazione che oggi
varia dai 20 ai 40 elementi, ed in alcune occasioni arriva ad oltre 80 elementi.
Caratteristica del coro è proprio quella di dare la possibilità a chiunque ne
abbia fatto parte durante il servizio militare di poter rivivere l’esperienza e
continuare a dare il proprio contributo. I coristi per venire ai concerti
macinano chilometri arrivando da Lombardia, Trentino, Piemonte, Friuli Venezia
Giulia, Trentino alto Adige, Liguria, Toscana, Emilia Romagna e non solo.
Non avendo una sede “fisica” per ritrovarsi, e proveniendo da varie regioni, non
è possibile fare prove infrasettimanali, per cui le prove sono limitate
un’oretta prima dei concerti.
Oggi portano con orgoglio il nome di “Coro della Brigata Alpina Tridentina” e
nel 2006 sono diventati associazione; così al loro tradizionale compito di
cantare in un coro alpino, tra amici, per gli amici e per la memoria, hanno
aggiunto un’organizzazione e la possibilità di conservare la tradizione ed il
nome del coro e soprattutto la storia e la memoria di una brigata alpina che
oggi non c’è più.
Ed hanno aperto i loro orizzonti alla solidarietà per chi è meno fortunato con
il “Progetto Bocia” che aiuta i bambini sfortunati. Al momento sono quindi nove
le associazioni a cui vien devoluto l’intero incasso delle offerte raccolte
durante i loro concerti, associazioni che sono direttamente legate a qualcuno
dei componenti del coro. Per saperne di più
http://www.corobatcongedati.it/solidarieta-bat
Il coro, mantenendo vive le tradizioni della Brigata Alpina Tridentina, è sempre
in stretto contatto anche con gli Alpini in armi tanto da aver firmato un vero e
proprio gemellaggio col 5° Reggimento Alpini di Vipiteno; il 5° ha già più volte
invitato il coro a cerimonie ufficiali, anche in missione in Kosovo.
“I valori alpini imparati durante il servizio militare perché uniti e
solidali tra di noi, li abbiamo conservati e spesi nella vita civile. Soldato lo
si è per dodici mesi, Alpino si è tutta la vita!”