Uno degli scopi della nostra
associazione, spesso sottolineato nei suoi interventi dal nostro Presidente
Nazionale, è quello di estendere anche alle giovani generazioni il bagaglio di
esperienze e valori che, come Alpini, conserviamo gelosamente e impegniamo nelle
nostre attività. La nostra sezione,
tramite l’operato del coordinatore dei giovani Gazzola Gian Luca, è riuscita ad
organizzare un incontro tra gli Alpini e gli studenti dell’Istituto
professionale “A.Casali” di Piacenza, sfruttando le ore messe a disposizione e
destinate alle assemblee d’istituto.
Il primo incontro è stato dedicato ad introdurre la figura dell’Alpino oggi, più
come persona impegnata nel volontariato sociale che come ex-appartenente a un
corpo militare (fondamentale sotto quest’aspetto l’intervento del coordinatore
sezionale di PC Franco Pavesi), e le radici storiche di questa evoluzione, senza
dimenticare l’importantissimo contributo dato dalle montagne alla forgiatura del
nostro spirito. Per meglio sottolineare questa connessione, al secondo incontro,
promosso e favorito dal corpo insegnante, favorevolmente impressionato dai
contenuti del primo, sono intervenuti i reduci alpini Bruno Anguissola, Domenico
Bassi, Lino Ferri, Renato Lodigiani ed Ermido Moschini. Nei loro racconti,
ancora freschi e ispirati, trasparivano le esperienze di chi la storia la ha
vissuta davvero, magari sulla propria pelle. Negli interventi si è cercato di
mettere in evidenza l’importanza storica dell’attività delle Truppe Alpine, ma
anche di valorizzare le particolari connessioni con le realtà territoriali
piacentine. Colpisce subito la grande presa che le parole dei nostri veci hanno
sui giovani studenti; le domande che sortiscono non hanno nulla di scontato,
anzi rivelano la profonda attenzione e sensibilità che i valori testimoniati nei
loro racconti hanno suscitato nei giovani presenti (é da notare inoltre che non
eravamo gli unici a tenere una conferenza, e nei desideri degli studenti
presenti abbiamo battuto la forte concorrenza di sportivi e musicisti). A
testimonianza della buona riuscita dell’attività, i ragazzi partecipanti, che
gestiscono un giornalino d’istituto veramente ben fatto, hanno voluto redigere
un articolo sull’avvenimento dove si può capire che forse queste due giornate
sono state di arricchimento sia per gli studenti che per gli Alpini. Lo riporto
integralmente per mantenere la freschezza espositiva, sicuro che perdoneremo
loro qualche inesattezza sulle nostre definizioni associative alle quali non
sono assolutamente abituati:
” Durante l'anno scolastico 2008/2009 la nostra scuola - A.Casali - ha avuto il
privilegio di ospitare per due volte un gruppo di Alpini che ci ha illustrato il
loro compito, come è nata la loro associazione e quali sono state le loro
esperienze durante il servizio in questo gruppo. Gli Alpini non sono solo un
gruppo di persone pronte a prestare servizio, ma rappresentano una vera e
propria famiglia, dove tutti sono legati da una storia o da una esperienza di
vita o più semplicemente da una forte passione. Sul capo portano un cappello con
una lunga penna che ognuno può scegliere. Nelle mini-assemblee e in un’assemblea
tenuta presso la nostra aula magna, alcuni Alpini tra i più anziani ci hanno
raccontato la loro esperienza vissuta durante la seconda Guerra Mondiale con
grande tristezza, che loro tutt'oggi portano nel cuore, ma nel raccontare la
loro esperienza ci hanno messo anche un po' di battute di spirito per farci
capire con ironia il dramma della grande guerra. Gli Alpini svolgono anche un
servizio di volontariato e non dobbiamo di certo dimenticarci che sono
intervenuti durante il terremoto in Abruzzo del 6 aprile del 2009, offrendo, con
tutte le loro forze, un servizio di emergenza a tutti coloro che hanno perso
casa, famiglia e tutto quello che avevano. Quindi, a nome di tutta la scuola,
colgo l'occasione per ringraziare il "mitico" gruppo degli Alpini e mi
raccomando non smettete mai di raccontare e trasmettere questa passione a tutti
i giovani perché un domani alcuni di loro potranno fare parte di questo gruppo
di persone speciali.
Sonia Bramè e gli alunni della 5a D
La sezione, data la buona riuscita dell’attività, dovuta anche alla squisita
disponibilità del corpo insegnante, della dirigenza scolastica e degli stessi
studenti, si è già attivata per proseguire gli interventi, nei prossimi anni
scolastici, anche nelle altre scuole della provincia.