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Sversamento di idrocarburi nel Lambro

Lo sversamento nel fiume Lambro di idrocarburi provenienti dal deposito Lombardo Petroli SPA di Villasanta (MB)  avviene nella giornata di martedì mattina 23 febbraio 2010.

In una prima fase sembra che le dighe presenti sul Lambro possano fungere da barriera ma non è così.

 

Durante un primo tavolo tecnico convocato in prefettura a Piacenza la mattina del 24 febbraio, emergono alcune problematiche tra le quali la difficoltà di sapere il quantitativo realmente sversato nel Lambro (600 mila litri di petrolio?) e difficoltà operative nel caso vi fosse la necessità apporre barriere sul Po a causa della corrente. Le prime misure cautelative per difendere il territorio dalla marea nera sono:

  • fornitura delle prime barriere semirigide posizionate a Roncorolo già nel primo pomeriggio

  • fornitura del 1° skimmer posizionato in Po, precisamente a San Nazzaro, operativo già dalla mattina seguente

  • fornitura di panne assorbenti

Sempre durante questa stessa riunione il Servizio di Protezione Civile della Provincia si attiva per richiedere al Coordinamento di Volontariato la pronta disponibilità di più nuclei di volontari per le attività di supporto alle operazioni.

La mattina di giovedì 25 febbraio, durante il tavolo tecnico istituzionale, si rileva la mancanza di un ruolo di coordinamento sovraregionale che può invece essere svolto dal Dipartimento di Protezione Civile, pertanto si contatta Bertolaso che, dopo un sopralluogo sul Po, prontamente interviene in una riunione il pomeriggio stesso mettendo in capo al Dipartimento il coordinamento dell’emergenza.

I vigili del fuoco montano le attrezzature Skimmer che, abbinate ad auto spurghi messi a disposizione tramite Enia, provvedono a estrarre la massa oleosa intercettata dalle barriere per separare l’acqua dagli idrocarburi.

L'area di San Nazzaro e isola Serafini sorvegliata speciale, si tratta del punto in cui starebbe passando in queste ore la maggior parte dello sversamento. Sul posto gli uomini della task force piacentina (esercito, forze dell'ordine, protezione civile, vigili del fuoco). Impressionante la situazione della conca di Isola Serafini, dove il flusso dell'acqua si restringe ed è possibile vedere chiazze di olio nero addensarsi lungo le rive. Dalle acque del Po si alza anche un odore pungente e fastidioso.

"Lo sbarramento di isola Serafini ha retto: abbiamo stimato che è passato solo il 5, 10 per cento del materiale immesso nel Lambro. Sono già stati individuati dei siti di stoccaggio". Queste in sintesi le dichiarazioni del sottosegretario alla Protezione Civile Guido Bertolaso