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Emergenza Bastiglia 2014

- Emergenza idro del fiume Secchia all'avamposto RER di Bastiglia

- Le penne nere tra gli angeli del fango» da Libertà del 4 febbraio 2014

- Galleria fotografica (foto di Rossella Gallerati)


EMERGENZA IDRO DEL FIUME SECCHIA ALL’AVAMPOSTO ANA RER DI BASTIGLIA

Un’ennesima emergenza ci ha visto impegnati in Provincia di Modena, nel comune di Bastiglia
alluvionato dal fiume Secchia che ha rotto gli argini a causa delle abbondanti piogge
La nostra Unità Sezionale di Protezione Civile è scesa in aiuto della popolazione di Bastiglia (MO) al Posto avanzato Coordinato da ANA RER. Nel centro abitato l’acqua ha raggiunto i 150 cm di altezza, portando con sé fango e mettendo in ginocchio per l'ennesima volta la popolazione del Modenese, uscita da poco dall'Emergenza Sisma. Le nostre squadre sono partite giornalmente da Piacenza con una forza di 34 volontari turnati più volte per un totale di 85 presenze in 16 giorni di emergenza e 2024 ore lavorative svolte.
A Bastiglia, insieme agli Alpini dell'ANA RER e della colonna mobile Nazionale ANA, abbiamo montato il nostro campo operativo, formato da tre segreterie con compiti di loggare i volontari mandati da altre realtà regionali e nazionali e di distribuire alle varie squadre, dell’ANA e delle Altre Associazioni di Volontariato, i vari cantieri di lavoro presso la popolazione. Pulizia fango, rimozione mobili e altri materiali rovinati dall'acqua, riassorbimento con motopompe dell'acqua rimasta in scantinati o in aree esterne dalle quali non defluiva, monitoraggio diurno e notturno degli argini. Un ringraziamento alla cucina da campo, montata dai cuochi Alpini e gestita dalle varie squadre, dove venivano serviti circa 400 pasti giornalieri fra volontari, Vigili del Fuoco ed Esercito per tutti hanno preparato colazione pranzo e cena.
Un ringraziamento particolare va alla nostra squadra cucina formatasi da poco ma da subito molto operativa ed in espansione; è un altro fiore all’occhiello della nostra Sezione seguito da Angela Magnani, la referente Sezionale, aiutata dalle signore Bruna Albertelli, Caterina Taravella e Maria Borella più gli Alpini di supporto.
A Bastiglia abbiamo dimostrato di essere la più piccola Unità di P.C. ma comunque una delle più operative. Oltre alle squadre di volontari generici e per la cucina, è stata importante la nostra presenza nella segreteria operativa, altro nostro fiore all'occhiello, con le nostre segretarie Giovanna Ziulu e Laura Gaidolfi, amate da tutta ANA RER. L'esperienza della segreteria è cresciuta con la gestione, per la prima volta, della registrazione delle richieste di intervento da parte della popolazione operata presso il COC da Carlo Magistrali. Anche il settore coordinatori ha funzionato bene, per più di un’intera settimana si sono turnati i vari coordinatori dell'Unità Sezionale di P.C. dando dimostrazione della propria esperienza di lungo corso, come Franco Pavesi e Maurizio Franchi, e di pochi mesi come il vice coordinatore Davide Rindone alla sua prima esperienza. Un Grazie a tutti i volontari che, oltre a quelli sopra citati, sono: Giorgio Azzalin, Mariano Buzzetti, Luigi Caminati, Antonio Cardillo, Carmelo Cirillo, Franco Cremona, Rossella Gallerati, Mauro Giorgi, Cosimo Giorgio, Federico Gregori, Massimiliano Marruchi, Renza Martini, Pietro Ozzola, Giuseppe Noto, Milena Pelech, Carlo Pintoni, Franco Rocca, Luciano Rossi, Ivan Saccardi, Angelo Saltarelli, Gilberto Schiavi, Giuseppe Villa.

Maurizio Franchi e Carlo Magistrali
 


Le penne nere tra gli angeli del fango

Alluvione nel Modenese, un centinaio gli alpini piacentini mobilitati

Tra gli oltre mille "angeli del fango" intervenuti per portare soccorso alle popolazioni modenesi messe a dura prova dall'alluvione dei giorni scorsi, rientrano anche un centinaio di alpini piacentini. Penne nere che, avuta notizia dell'ennesima calamità che ha ferito il territorio emiliano, si sono immediatamente rimboccati le maniche per portare aiuto.
In particolare, è stato il comune di Bastiglia, tra i più colpiti insieme a Bomporto, a ricevere l'aiuto. Lì è stato allestito un campo base dell'Ana, l'associazione nazionale degli alpini, con tanto di sala riunioni, camper dedicato alle attività di segreteria, modulo docce ed una cucina che sforna quotidianamente fino a 450 pasti.
«Ogni mattina, verso le 8, si trovano al campo dai 100 ai 200 volontari - spiega Franco Pavesi, che vanta un passato recente da Coordinatore della protezione civile alpina di Piacenza -. I presenti vengono registrati e a loro sono consegnati i buoni carburante per i mezzi. Quindi si costituiscono le squadre di lavoro: a ciascun caposquadra è affidata una scheda con l'indicazione degli interventi da svolgere». Compiuta la missione assegnata, la squadra ritorna al campo in attesa di ulteriori incarichi. In media, gli alpini sono stati in grado di far fronte ad una cinquantina di richieste ogni 24 ore. «Uno di noi - prosegue Pavesi - è distaccato in pianta stabile al Centro operativo comunale, il punto che coordina tutte le attività per affrontare l'emergenza sul territorio. È lì che i cittadini si rivolgono per formulare le richieste di intervento e, ad ognuna di quelle pervenute, corrisponde l'invio di una squadra in tempo reale». Un'attività intensa, svolta con grande abnegazione. «Nel periodo in cui io ho operato sul posto, non abbiamo mai vissuto tempi morti: posso attestare che, alla fine di ogni giornata, abbiamo soddisfatto tutte le domande pervenute dalla popolazione». Una volta liberato il paese dall'acqua, che in alcuni punti aveva anche raggiunto i 2 metri, la prima attività a cui si sono rivolte le penne nere è stata quella dello svuotamento delle cantine e dei pianterreni. Portati all'esterno mobili e arredi, si sono dedicati alla pulizia dei locali invasi da fango, sabbia e rifiuti. «Alcuni nostri volontari sono stati inviati tra le vie del paese e nelle campagne per raccogliere le segnalazioni di necessità da parte dei residenti - commenta ancora Pavesi -. Ad oggi il 90% delle case, almeno nei centri urbani, è ormai sgombro dal fango e la nostra azione si sta rivolgendo alla pulizia delle strade dove abbiamo rinvenuto diverse carcasse di animali».
Un problema affrontato anche grazie all'intervento di una giovane volontaria alpina di Piacenza, Milena Pellech, veterinaria dell'Asl. «Con il suo aiuto e con l'impiego di un lettore di microchip, abbiamo rilevato i codici degli animali privi di vita, comunicandoli all'anagrafe canina del Comune».


Galleria fotografica di Rossella Gallerati