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Lettera del 21 novembre 1916

Padova, 21 Novembre 1916

Cugina carissima,

Altro che speranze di rivedersi presto. Mi avvicino sempre più alle alte vette delle montagne Tridentine e mi allontano sempre più da tutti i miei cari. Altro che maffia[?] e…. Può darsi che quando tu riceverai questo scritto io sia già a Cismon[?] sul Trentino. La mia sezione si trova per l’appunto là e non aspetto che il momento di raggiungerla per portare il mio aiuto. Questa sera ho potuto avere la tua sempre per me graditissima lettera insieme ad una di casa mia e ad uno scritto di tuo fratello che mi informava di aver fatto una scappatina a casa sua e mia. Avrei anch’io avuto molto desiderio di poter fare come lui ma invece ci vuol pazienza e lassala maridà!![?] Pazienza, sì ci vuole. Ecco: Partii da Bologna alle 8 del 15 del mese in corso e dopo 4 ore di treno attraverso Ferrara e Rovigo sono arrivato a Padova con un freddo cane. La 2 sera invece della libera uscita ci hanno preso in 24 dei 130 che siamo arrivati e ci hanno portati (come si dice in gergo militare) a dare il cambio alla guardia. Un mese d’istruzione, non aver mai visto il fucile, …. mi hanno dato in ispalla un veterli baionetta in canna e lì fino alla sera dopo due ore per ciascuno montare di sentinella uno qua l’altro in un altro posto con un freddo cane e un po’ di neve che cadeva rabbiosa più di me. Passato con rassegnazione quell’inaspettato momento, fino al momento attuale, posso dire che mediante un po’ di fortuna e anche un po’ a squagliarsela, che mi annoio a non far nulla. Di Padova non posso dirti molto perché se anche abbiamo la ritirata alle 9 invece delle 8 come a Bologna, si esce che è già scuro e alla domenica si ha libertà solo dalle 12 alle 3. Solo posso dirti che è una bella città, ricca di magnifici palazzi e negozi. Il corso del Popolo poi, sta molto bene a confronto delle migliori contrade di Bologna. Col magnifico Caffè Pedrocchi che è una bellezza anche a vederlo solo di fuori, (come faccio io) che è un ritrovo tanto signorile che non mi sono ancora arrischiato a visitarlo. Tutt’insieme insomma parlando pure della vastissima piazza Vittorio Emanuele che bisogna vederla per credere. E poi l’è inutile! Bisognerebbe parlarci per appagare alle tue curiosità ed alla mia pur voglia di sfogarmi con qualcuno. Speriamo adesso invece di licenza che abbia ad andare bene questa lunga permanenza lontano e… fra sei mesi…. sei lunghi mesi, che solo pensarci mi mettono paura, non saprei come dire, potrò forse avere qualche giorno di libertà. Arrivederci dunque cuginetta cara e ti manderò presto l’indirizzo così mi darai sempre notizie. Nevvero? Dunque tralasciando sinceri, graditi, affettuosi saluti e baci [?????} l’intiera tua famiglia.

Cugino Guido